Viteria e bulloneria acciaio al carbonio

Viteria e bulloneria in acciaio al carbonio

L’acciaio al carbonio è un materiale composto da una combinazione di ferro e carbonio.

E’ facile da lavorare, affidabile e conveniente.

Il contenuto di carbonio nell’acciaio influenza le sue proprietà: resistenza, duttilità e saldabilità.

Tra le caratteristiche più importanti vi è senza dubbio la classe di resistenza, definita da precise norme nazionali ed internazionali alle quali è necessario prestare particolare attenzione in quanto determinano le proprietà vere e proprie del bullone o dado, la sua resistenza allo snervamento e alla trazione.

La norma UNI EN ISO 898-1 definisce due differenti categorie di viti:

Alta resistenza (8.8,10.9,12.9) e Medio / Bassa resistenza (4.6, 4.8, 5.6, 6.8).

Il grado 8.8 (acciaio a medio tenore di carbonio) è considerato la più comune forma di materiale ad alta resistenza. Solitamente le viti di grado 8.8 sono trattate con lo zinco e consentono il serraggio controllato per mezzo di una chiave dinamometrica.

Esse hanno una resistenza alla rottura di circa 800 N/mm².

La viteria di grado 10.9 (acciaio a basso tenore di carbonio o acciaio legato), è largamente utilizzata nelle applicazioni dell’industria automobilistica ed e' caratterizzata da una tensione di rottura di circa 1000 N/mm².

Le viti ad alta resistenza di grado 12.9 (acciaio legato) rappresentano il grado più alto con una resistenza alla rottura di circa 1200 N/mm². Esse sono utilizzate per i compiti più gravosi, come il serraggio dei motori.

Dato l’elevato tasso di corrosione, l’acciaio necessita pero’ di essere protetto dalle reazioni elettrochimiche di acqua, ossigeno e altri materiali corrosivi.

Lo zinco e’ il rivestimento piu’ idoneo a fornire un adeguato strato protettivo grazie alla sua eccellente resistenza.

Per la bulloneria e viteria a bassa resistenza la zincatura elettrolitica è un valido trattamento che risulta particolarmente adatto e ne migliora le performances anticorrosive.

Lo spessore standard dei rivestimenti è di 5 µm ma può variare in base alle specifiche del cliente (3-12 μm).

Garantisce una moderata protezione dalla corrosione galvanica e un piacevole aspetto con un prezzo più contenuto rispetto ad altri trattamenti.

Tuttavia, questa tecnica è suscettibile di indurre infragilimento da idrogeno che tende, appunto, ad indebolire il materiale: quando una lega di acciaio viene immersa in un bagno elettrolitico (zincatura) gli ioni di idrogeno presenti nella soluzione reagiscono con gli atomi di carbonio.

Di conseguenza, le caratteristiche meccaniche del materiale possono essere compromesse fino alla rottura del materiale stesso.

Questo problema viene parzialmente ovviato, per le classi di resistenza superiori al 8.8, con il trattamento di deidrogenazione che facilita la rimozione dell’idrogeno dalle molecole del composto.

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